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Premio Letterario Internazionale Città di Melegnano 2022
XXVII Edizione

Ultimo aggiornamento: 30 Maggio 2023
Clicca qui per il bando completo del concorso
Andamento del concorso:

La scadenza prevista del 30-09-2022 è stata prorogata al 30-10-2022

  • La Giuria rende noti i risultati in data 10-02-2023. Ha iniziato la valutazione delle opere pervenute in data 15-11-2022.
  • Antologia”:http://www.clubautori.it/antologia.melegnano.2022/ Spedizione finita il 19-05-2023 – Aggiornamento del 06-03-2023 inviate a mezzo email le bozze dell’antologia – la comunicazione di ammissione è stata inviata in data.
  • La consegna dei premi si è svolta a Melegnano (Milano) nel pomeriggio di sabato 27 maggio 2023 presso la sede del Club degli autori. On line le foto

  • Risultati

    La Giuria della XXVII Edizione del Premio Città di Melegnano 2022 presieduta nella sezione Poesia da Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere pervenute ha così decretato:


    Opera 1^ classificata: «Il sentiero di frasche» di Roberto Falbo, Satriano (Catanzaro). Questa la motivazione della Giuria. «La poesia di Roberto Falbo proietta in una dimensione lirica dove lo sguardo è proteso verso la simbolica “figura nebbiosa” del proprio esistere, come “sbiadita filigrana” della stessa percezione vitale del poeta, tra voci che giungono dal passato e le inevitabili metamorfosi che insegnano “l’arte del vivere”.
    Le evidenze lirico esistenziali mettono sul piatto della bilancia “l’amaro calice” della vita e gli “stratagemmi d’argonauta provetto”, in un tentativo di disvelamento, ove ancora possibile, del profondo mistero dell’esistere, simbolicamente celato in un “grigio sentiero di frasche”». Massimo Barile
    Vince: Attestato – Trofeo Benedetto Di Pietro – Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 100 copie all’autore – Pubblicazione della poesia sull’Antologia – Pubblicazione della Poesia su Internet www.club.it


    Opera 2^ classificata: «Sei il dubbio consacrato alla bellezza» di Vittorio Di Ruocco, Pontecagnano (Salerno). Questa la motivazione della Giuria. «Vittorio Di Ruocco propone una lirica profondamente sentita e capace di penetrare fin nelle più labili percezioni dell’animo.
    La visione poetica si trasforma in una lenta immersione nel “profondo dei silenzi” d’un sentimento d’amore, quando le “calde parole” e le “carezze” distillate dall’amore esplodono nella fantasia del “sublime delirio” d’un amletico dubbio “consacrato alla bellezza”.
    La passione e l’ardore travolgeranno la resistenza al desiderio: ecco allora che il poeta diventerà simbolica “spiaggia” e la donna amata si tramuterà in “perfetta onda” che ricoprirà le certezze d’un canto d’amore». Massimo Barile
    Vince: Attestato – Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’autore – Pubblicazione della poesia sull’Antologia – Pubblicazione della Poesia su Internet www.club.it


    Opera 3^ classificata: «Respiro il tempo» di Giuseppe Macauda, Modica (Ragusa). Questa la motivazione della Giuria. «In una simbolica notte dove i sogni infranti e le inquietudini dell’esistere devono fare i conti con il silenzio dell’animo, la visione lirica del poeta “sfida” la verità, direi, le molteplici verità che l’umano vivere nasconde tra le fenditure del tempo concesso: ecco allora che la decretazione d’un senso a questo percorso, con il verso “respiro il tempo”, conduce ad una simbiosi con la concezione del tempo e dell’umana finitudine.
    Giuseppe Macauda, con una poesia breve e precisa, fissa fedelmente la sua intenzione lirica, grazie ad una visione che coglie appieno la substantia vitale della sua percezione». Massimo Barile
    Vince: Attestato – Pubblicazione di un quaderno di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’autore – Pubblicazione della poesia sull’Antologia – Pubblicazione della Poesia su Internet www.club.it




    Opera 4^ classificata: «Dentro un crepuscolo esistenziale» di Sergio Baldeschi, Montecerboli (Pisa). Questa la motivazione della Giuria. «Sergio Baldeschi propone la sua visione lirica sempre raffinata, capace di scrutare nelle regioni più profonde dell’animo e penetrare nel profondo d’una personale percezione esistenziale.
    nNei processi lirici dell’opera di Sergio Baldeschi la commedia umana viene celebrata e disvelata, oltre le maschere artificiose del vivere, oltrepassando gli innumerevoli inganni, per cercare di captare il senso ultimo della vita sul proscenio del mondo.
    Dalla visione poetica, e soprattutto dalla chiusa della lirica, erompe il desiderio di allontanarsi verso altri lidi, lontano dagli inganni dell’umano vivere, sperando “nell’approdo di una redenzione”, che innalzi l’anima ad una dimensione superiore». Massimo Barile


    Opera 5^ classificata: «Leggendo» di Niccolò Valtulini, Bolgare (Bergamo). Questa la motivazione della Giuria. «La visione lirica di Niccolò Valtulini si nutre d’una sorta di inquietudine latente che cerca di scrutare le umane meschinità e le contraddizioni dell’esistere.
    Nella visione poetica emerge il desiderio di tornare alla semplicità d’una concezione esistenziale, eliminando le finzioni e gli artifizi: la ricerca di una simbolica “pagina bianca” che regali candore all’animo.
    Chiude la poesia una sorta di decretazione del poeta che, dopo tali evidenze liriche, conclude con la consapevolezza che ogni “frammento” di vita, poco tempo dopo, oltrepassando un disegno cosmico, “trascolora” già in un altro». Massimo Barile


    Opera 6^ classificata: «Adoro la penombra» di Mariateresa Biasion Martinelli, Luserna San Giovanni (Torino). Questa la motivazione della GIuria. «La lirica di Mariateresa Biasion Martinelli si nutre di un’atmosfera soffusa che si muove tra “penombra”, trasparenze liriche e l’inevitabile “patina” del tempo.
    I recuperi memoriali nelle “sere solitarie” conducono alla ricerca d’un senso della trama dell’esistenza per tentare di disvelare le “ferite del passato”: il desiderio lirico viene reso in modo perfetto con una poetica sincera che nasce dal profondo del cuore». Massimo Barile


    Opera 7^ classificata: «La stagione del cuore» di Andreina Solari, Leivi (Genova). Questa la motivazione della Giuria. «La poesia di Andreina Solari s’incarna in un percorso lirico che riconduce alla “stagione del cuore”, ricca di incanti e suggestioni, in un’esplosione d’immagini che illuminano la percezione della poetessa.
    Nella miscela di richiami e pensieri emerge la sua Parola, capace di distillare l’intima sostanza dell’umano divenire e, ancora una volta, lasciarsi sorprendere, quasi a farsi “rapire” dal mistero dell’esistenza». Massimo Barile


    Opera 8^ classificata: «Il ricordo mancato» di Alessio Baroffio, Rescaldina (Milano). Questa la motivazione della Giuria. «Nel faticoso percorso dell’umana esistenza, immerso nella “fiumana dei pensieri”, Alessio Baroffio cerca di estrapolare ciò che è stato perduto, dalle “parole” ai “sentimenti”, nel tentativo di riportare in luce tali spiragli dell’animo.
    La dimensione sospesa si muove in bilico tra ciò che è svanito, senso della perdita e desiderio di disvelamento, tra “presenza” e recupero memoriale, tra la “solitudine” ed il simbolico “mare” dell’esistere». Massimo Barile


    Opera 9^ classificata: «L’urlo opaco del silenzio» di Lucia Lo Bianco, Palermo. Questa la motivazione della Giuria. «La poesia di Lucia Lo Bianco è dedicata alla figura di Mahsa Amini, arrestata in Iran a causa della mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo, in seguito, deceduta in circostanze sospette, e divenuta un simbolo per combattere la violenza contro le donne. La visione poetica miscela la dimensione che conduce al “silenzio” inabissato dentro il triste tramonto dell’umana concezione della vita e la volontà di crudeltà; l’urlo antico di coloro la cui voce s’è persa nel vento ed “i sogni spenti nella notte”, in un crogiolo di tristi memorie che la Parola di Lucia Lo Bianco riesce ad illuminare». Massimo Barile


    Opera 10^ classificata: «Portatemi un po’ di mare» di Mariagina Bonciani, Milano. Questa la motivazione della Giuria. «La poesia di Mariagina Bonciani incarna il desiderio di un atto salvifico, un miracolo lirico che illumini la grigia dimensione della vita in una strada di Milano.
    Nella visione poetica la sua richiesta, “portatemi un po’ di mare”, che si fa quasi preghiera, diventa necessità vitale del “profumo salmastro”, della spuma delle onde che si frangono sugli scogli, e dell’intimo desiderio d’esser cullata dal mare, fino a perdersi nel “sogno”». Massimo Barile


    Dal 4° al 10° classificato vincono: Attestato – Pubblicazione della Poesia sull’antologia con assegnazione di 2 copie gratuite a ciascun Autore – Pubblicazione della Poesia su Internet www.club.it




    La Giuria della XXVII Edizione del Premio Città di Melegnano 2022 presieduta nella sezione Narrativa da Monica Colombini, dopo attenta valutazione delle opere pervenute ha così decretato:


    Opera 1^ classificata: «Anime» di Marcella Pera, Savona.
    Vince: Attestato – Targa Città di Melegnano – Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 100 copie all’autore – Pubblicazione del racconto sull’Antologia della Sezione Narrativa. Questa la motivazione della Giuria: «Con scrittura lineare ed elegante il racconto tesse la trama che avvicina due anime e annoda l’ incontro che cambia l’orizzonte di vita, che scioglie la solitudine e restituisce speranza. Luciano e Sara La Rossa… per sempre». Monica Colombini




    Opera 2^ classificata: «Il medaglione» di Rita Grisenti, Trento. Questa la motivazione della Giuria: «Bella scrittura di parole essenziali che restituisce un grande ritratto di donna capace di piegare orgogliosamente il male al bene sempre e solo per ostinato amore di madre». Monica Colombini


    Opera 3^ classificata: «Oreste» di Roberto Fiorentini, Cremona. Questa la motivazione della Giuria: «Tra favola, visione onirica e pazzia l’amore attraversa il racconto facendosi misterioso sogno». Monica Colombini


    Opera 4^ classificata: «La candida poesia» di Pierpaolo Fiore, Acri (Cosenza). Questa la motivazione della Giuria: «Tra le righe del racconto sembra davvero di sentire i profumi, i suoni della casa dei nonni avvolta da una serenità fatta di cose piccole e che sanno di eterno». Monica Colombini


    Opera 5^ classificata: «Fratellanza» di Silvia Marini, Tirrenia (Pisa). Questa la motivazione della Giuria: «Il racconto affronta l’attualità delle genti in migrazione senza retorica indicando l’unica strada percorribile: la fratellanza». Monica Colombini


    Opera 6^ classificata: «Compagni d’infanzia» di Alessandro Trinci, Quarrata (Pistoia). Questa la motivazione della Giuria: «La scrittura apre le porte su ricordi di infanzia fatti di alberi, acque e natura viva che restituiscono il senso profondo dell’esistenza terrena». Monica Colombini


    Opera 7^ classificata: «L’uomo che sognava le storie» di Alessandro Porri, Roma. Questa la motivazione della Giuria: «Dalle semplici parole di una scrittura pulita appare la figura del vecchio nonno Mu si fondono capace di regalare storie che non solo raccontano, ma insegnano!». Monica Colombini


    Opera 8^ classificata: «Il guardiano della soglia» di Maria Luisa Chiara, Como. Questa la motivazione della Giuria: «Frammenti di scrittura con un ritmo sincopato che trascrivono il quotidiano accelerato fluire di piccole ossessive azioni che intrappolano l’esistenza nella dimensione parallela digitale». Monica Colombini


    Opera 9^ classificata: «Pietrino» di Francesco Sonis, Mogoro (Oristano). Questa la motivazione della Giuria: «Il passato ritorna per il protagonista di Pietrino ed ha i contorni del ricordo doloroso della guerra». Monica Colombini


    Opera 10 ^ classificata: «Al di là del fiume» di Rosina Paletta, Crema (Cremona). Questa la motivazione della Giuria: «Perché il coraggio e la determinazione di una donna non vivono limiti come in un liberatorio volo di farfalle». Monica Colombini


    Dal 2° al 10° classificato vincono: Attestato – Pubblicazione del racconto in Volume Antologico dei racconti vincitori della sezione Narrativa, edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 3 copie gratuite a ciascun Autore – Pubblicazione del racconto su Internet www.club.it




    Opera Segnalata dalla Giuria: «La mia vita prima dei tempi» di Davide Cinquanta, Pantigliate (Milano). Questa la motivazione della Giuria: «Incuriosisce il racconto diario del protagonista in bilico tra ritorno al futuro e un novello Robinson Crusoe». Monica Colombini


    Opera Segnalata dalla Giuria: «Anche gli aerei hanno un’anima» di Claudio Di Blasio, Grassobbio (Bergamo). Questa la motivazione della Giuria: «Racconto piacevole che evoca le atmosfere di un film di animazione». Monica Colombini


    Opera Segnalata dalla Giuria: «La fioca luce» di Vincenzo Forciniti, Milano. Questa la motivazione della Giuria: « L’eterna lotta tra bene e male, tra angeli e demoni riecheggia in questo racconto con intrigante capacità di scrittura». Monica Colombini


    Gli Autori Segnalati dalla Giuria ricevono Attestato di Merito.




    Seguiranno le motivazioni della Giuria sull’attribuzione dei Premi.




    La consegna dei premi si è svolta Melegnano (Milano) nel pomeriggio di sabato 27 maggio 2023 presso la sede del Club degli autori. On line le foto



    Opere vincitrici



    Roberto Falbo


    Opera 1^ classificata


    Il sentiero di frasche


    Fu forse quell’astro nascente
    – sembiante di sogni migliori –
    a guidare i miei passi nel cieco mare della libertà.
    Non avevo remi né barca,
    il pensiero assurdo vacillava
    lungo i flutti irosi color del vino.
    Contemplai la possibilità dell’oblio
    leggendo Whitman sull’oceano.


    Oltre questo limite di regni caduchi
    si staglia la figura nebbiosa del mio esistere,
    sbiadita filigrana di epoche perdute,
    vogate in caldi ormeggi abbandonati.


    Voci da Oriente salgono minacciose,
    scalano le pendici dei miei volumi ingialliti,
    di me sicofante ingrato:
    ne ho rubate molte, di frasi e anastrofi
    e inversioni e immagini,
    a bambini più esperti di me nell’arte di vivere.


    L’amaro calice lascia scorrere ormai
    il tiepido effluvio della giovinezza.
    Mi accompagnano note di un cielo ceruleo:
    affibbiano ancora al cuore
    stratagemmi d’argonauta provetto,
    di odissiaco multiforme ingegno.


    Il Mistero è il lembo di una tenda scostata
    su un grigio sentiero di frasche.




    Vittorio Di Ruocco


    Opera 2^ classificata


    Sei il dubbio consacrato alla bellezza


    La luce dei tuoi occhi mi trascina
    nei viali più reconditi del cielo
    nel covo imperturbato delle stelle
    nel sogno più ostinato della vita.
    E annego nel profondo dei silenzi
    che mi regali quando ti nascondi
    alle mie ineluttabili carezze
    al vento caldo delle mie parole
    sortite dall’ampolla dell’amore
    o dal coraggio della mia follia.


    Sei terra arcana ancora da scoprire
    da conquistare senza fare guerra
    da spalancare con la fantasia
    da trasformare in oasi di passione.
    Sei il dubbio consacrato alla bellezza
    alla sublime vetta del delirio
    all’impietosa dea della speranza
    e lasci lo stupore al tuo passaggio
    e scavi abissi lungo le tue rive
    ad impedire i morsi del destino.


    Ma il mare non si lascia imprigionare
    da fosse fonde quanto il pregiudizio
    dal tuo timore d’essere mortale.
    Vedrai sarà fantastico il tremore
    che scuoterà i tuoi muscoli silenti
    quando la tracotanza dell’amore
    travolgerà la strenua resistenza
    del desiderio che si fa ragione.
    Allora io ti attenderò tremante
    e sarò spiaggia e tu perfetta onda
    leggera a ricoprirmi di certezze
    nel canto muto dell’eternità.




    Giuseppe Macauda


    Opera 3^ classificata


    Respiro il tempo


    Non ha sogni di seta
    la mia notte infranta,
    ma solo versi
    che ora dolci ora aspri
    danzano nella mente
    per spegnersi in gola.
    Nel buio silenzio
    il rumore dell’ansia
    sfida la verità della luce
    e mi nasconde il senso.
    Respiro il tempo
    che veloce m’insegue,
    mentre l’alba stende
    il suo velo dorato
    sui costoni d’ocra
    solcati da lacrime senza dolore.




    Sergio Baldeschi


    Opera 4^ classificata


    Dentro un crepuscolo esistenziale


    Dentro un crepuscolo esistenziale,
    una pallida luna
    si mette la museruola
    per non infettarsi di luce propria.
    Il contagio s’innerva al presagio,
    evangelisti e demoni,
    il virus dalla spinosa corona
    non guarda in faccia nessuno.
    L’albore di un nuovo tempo,
    imbavaglia menti
    e dei falsi profeti all’impostura,
    n’esalta l’ordine divino.
    Nel martirio della rosa,
    una discrasia d’intenti
    fa proseliti d’orpellante ilarità
    e colonizza l’apatico verbo.
    Allo scavalco del cielo
    filtrano stelle rugginose,
    il sangue dei papaveri
    s’arrende alla dimenticanza
    e nell’ipercapnia di un sogno,
    avvizza i brumosi petali.
    Prigioniero della palinodia umana
    e del suo eristico prodromo,
    isso le vele verso un’altra riva
    e nell’approdo di una redenzione
    che sfoltisca cuori di tenebra,
    chiudo la bocca
    e metto il megafono all’anima.




    Niccolò Valtulini


    Opera 5^ classificata


    Leggendo


    È giunta l’ora di abbandonare
    i miei amati vizi: questa caparbietà stanca
    come anche il taciuto terrore
    di essere squadrati
    dall’alto in basso o per sempre inquadrati
    in uno e un solo nome, destino.
    Il genere umano sa essere meschino
    nell’elargire perdoni e giudizi.


    È giunta l’ora di tornare
    alla pagina bianca, restare aggrappato
    sobriamente e con forza
    ai propri doveri, ai propri moti interiori,
    dimenticata ormai la ruvida scorza
    e l’apparato gravoso e sconcertante
    di finzioni e voglie che mi sostiene.


    Prima di concedermi riposo,
    soave o scaltro che sia, guarda bene però, mi dico.
    Quando apri il foglio con mano tremante
    e leggi la pagina nera, infoltita di annotazioni,
    e non riconosci la storta grafia, o quando
    nell’ora turchina della sera, con occhio
    che brucia, contempli la campagna dileguante
    e poi la pagina secca e bianca dove ancora
    scrivi incatenando parola per parola
    un suono, un verso, una rima dove arranca
    tutto ciò che sono, che forse sono stato,
    tracci devoto un segno.


    E vedi bene, con quiete e commozione,
    che non c’è alcun disegno nel nome,
    nel modo in cui si scompare, e come
    ogni tempo, ogni secolo timidamente
    trasale e trascolora in un altro…




    Mariateresa Biasion Martinelli


    Opera 6^ classificata


    Adoro la penombra


    Adoro la penombra delle stanze,
    pizzi antichi su comò di noce,
    tende trasparenti come veli
    su vetri che riflettono la vita,
    specchi opachi per la patina del tempo.
    Adoro la penombra che circonda
    i pensieri e la ragnatela dei ricordi,
    amica delle sere solitarie,
    trascorse a cercare di riprendere
    l’intreccio di un’ esistenza
    che volge ormai al tramonto.
    Adoro la penombra che nasconde
    le ferite del passato,
    e getta ombre sui passi del futuro,
    ricoprendo quel che è stato
    o che poteva essere,
    per non meditare su quello che sarà,
    per non contare i giorni che mancano
    al volo verso l’infinito.




    Andreina Solari


    Opera 7^ classificata


    La stagione del cuore


    Sovente cammino sull’usurato sentiero di gioventù
    dove a me vicina mi correva al fianco sui cigli erbosi dei mattini
    sui prati rinverditi. Talvolta aveva sapore di mare
    o quello acre dei limoni esalati dagli orti.
    Era amica incompresa e frettolosa, sabbia filtrata nella clessidra
    musica che addolciva l’anima ansiosa di voli e il suo fare mi carpiva.
    Era farfalla sbarazzina ubriaca di miele
    dal principio della primavera sino alla fine dell’estate.
    Lusingata nella veste dei fiori, ubriaca di polline e di colori.


    Mi vegliava entro i confini dei clivi di ulivi
    se sui crinali salivo per abbracciare l’infinito
    quando ancora gli agguati della vita erano lontani
    e non coglievo lo sfuggire dell’età bella
    che cancellava moti adolescenti in turbinii di azzurre fiabe.
    Con lei splendeva il sole pure col temporale eppure l’ho lasciata dileguare
    appesa all’aquilone sospinto da soffi di maestrale.


    Tuttora m’appare nel cielo sereno o nell’onda
    che capovolge la sua lingua attorta, bianca cresta di sale.
    Non mi è di conforto se torna con gerle colme di richiami.
    Le concedo qualche breve sosta sugli strapiombi dei pensieri
    calpestati dal peso leggero dei suoi passi scalzi.
    Più si allontana e più s’adombra annidata in una bolla di sapone.
    Resta bioccolo di pura illusione, stilla di rugiada, fiocco di neve
    che si scioglie nel mattino col primo raggio di sole.
    Sembrava non aver fine ma questo autunno di aiuole accartocciate
    come foglia che vacilla, mi coglie.
    Mi sorprendo in un implicito rapire che non comprendo.




    Alessio Baroffio


    Opera 8^ classificata


    Il ricordo mancato


    Dedicato a Maria Rosa, che combatte ancora, ogni istante, con l’Alzheimer.


    Nel rosso screpolato del crepuscolo
    trascino l’ombra già svanita,
    dentro la fiumana dei pensieri
    cerco il bivio recondito
    mentre parti di vita spezzate
    imbrattano la tela pallida
    delle mie parole perse.
    In bilico su corde scivolose
    odo la presenza dei sospiri,
    ma quel ricordo mancato
    appare come marchio di fuoco
    nel mio buio che ammanta.
    Dietro al muro di perduti attimi
    cantilene di parole attendono,
    ma il mio corpo pare ignorare
    i sentieri che portano a casa.
    Nell’attesa di un raggio improvviso
    abbasso il capo alla tempesta,
    come rosa già appassita
    mi perdo in giardini di rovi
    e in sorrisi sconosciuti
    non trovo le rughe che ho vissuto.
    Nella corsa delle ore
    tu cercami tra le cose che amavo,
    sarò dove mi saprai trovare
    tra la solitudine e il mare.




    Lucia Lo Bianco


    Opera 9^ classificata


    L’urlo opaco del silenzio


    Non avrà voce l’urlo opaco del silenzio
    su cime scure perse all’orizzonte
    e quelle ciocche nascoste al triste cielo
    saranno lacrime stillate in un mattino.
    Non avrà suono la voce dentro il vento
    bloccata a forza da mani di aguzzino
    mentre parole e pensieri voleranno
    senza linciaggio crudele di memoria.
    E sfioreranno morbidi il selciato
    passi lievi e leggeri come foglie,
    si stenderanno sogni spenti nella notte
    come le rondini apparse nel tramonto
    in un disegno distante dentro il tempo.
    Non avrà corpo l’urlo libero del petto
    che uccide ostacoli e blocchi di cemento,
    sarà impalpabile fragranza di farfalla
    che svetta piano verso l’infinito.
    Ma brilleranno ancora lunghe chiome
    come riflessi colmi di calore,
    ne più potranno ruvide catene
    fermare piccole scarpette già in cammino.
    Non sarà opaco più né cupo l’urlo antico
    sfumato a chicchi su un perduto arcobaleno
    e filigrane di morbida rugiada
    saran crisalidi ai raggi dell’aurora.




    Mariagina Bonciani


    Opera 10^ classficata


    Portatemi un po’ di mare



    Portatemi un po’ di mare
    e un po’ di spiaggia in fondo
    a questa mia via Villoresi,
    un po’ di mare con le onde
    tremolanti alla brezza
    che mi arriva dalle Alpi alle spalle.
    Un mare profumato di salmastro
    e lo sciacquio quieto all’imbrunire
    della risacca, un po’ agitato a volte,
    ma col dono prezioso di nuove
    conchiglie disperse nella sabbia.
    Portatemi un po’ di spiaggia
    e un po’ di mare in fondo
    alla mia strada qui a Milano
    e cullata dal ritmo melodioso delle onde
    lasciatemi tranquillamente lì a sognare.

    31 maggio 2022



    L'Albo d'Oro:
    Premio Letterario Internazionale Città di Melegnano 2023 XXVIII Edizione
    Premio Letterario Internazionale Città di Melegnano 2022 XXVII Edizione
    Premio Letterario Internazionale Città di Melegnano 2021 XXVI Edizione
    Premio Letterario Internazionale Città di Melegnano 2020 XXV Edizione
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