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Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2012
XVI Edizione

Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio 2013
Clicca qui per il bando completo del concorso
Andamento del concorso:

  • Resi noti i risultati in data 04-06-2012, la cerimonia di premiazione si svolgerà in Melegnano nel mese di gennaio 2013. I Vincitori riceveranno comunicazione a mezzo posta appena fissata la data esatta. Tutti i partecipanti riceveranno una copia cartacea della Rivista Il Club degli autori con i risultati finali del premio ed i testi vincitori.
  • Online l’Antologia del Premio La spedizione è iniziata il 8-11-2012 ed è finita il 19-11-2012 – Spedite in data 04-04-2012 le bozze dell’Antologia – Spedita in data 21-03-2012 la comunicazione agli autori invitati a prendere parte all’antologia del premio su cui saranno inserite le opere di poesia migliori selezionate dalla Giuria del Premio.
  • La premiazione si è tenuta sabato 2 febbraio 2013 alle ore 15:00 presso l’Auditorium «Recagni» della Scuola Sociale Accademia delle Arti in via Marconi 21 a Melegnano con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale Assessorato alla Cultura, presente l’Assessore alla Cultrua Raffaela Caputo. Direzione artistica a cura di Fabrizio Ferrari. Lettura dei testi a cura di Fabrizio Ferrari e Cristina Petriccioli. Separi musicali a cura del gruppo «L’Anomalia – il quartetto» composto da: Fabrizio Ferrari, Manuela Grignani, Stefano Locatelli e Veronica Marcato.

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Risultati

La Giuria della XVI Edizione del Premio di Poesia Il Club dei Poeti 2012, presieduta da Olivia Trioschi per la poesia e da Massimo Barile per la narrativa, rende noti i risultati:


Sezione Poesia

  • Autrice 1^ classificata con l’opera «Trittico», Sunshine Faggio, Massa (MS).
    Questa la motivazione della Giuria: «Visionaria e surreale, la poesia vincitrice del concorso oscilla tra la realtà e la sua deformazione, mescolando oggetti concretissimi, come uno sgabello un po’ storto, a suggestioni oniriche altrettanto nette, come la “gelatina rosa appiccicosa” dell’anima. La visione prende forma poco a poco, scandita dai tre tempi della poesia, mettendo a confronto due individualità: l’io lirico, pericolante e sofferente, di cui lo sgabello sghembo è correlativo oggettivo, e un interlocutore monco, chiamato “amore mio” con ironia e amarezza. Nulla vi è un comune tra le due figure: mentre la prima crolla a terra, immagine dolente di un’umanità che si ostina a cercare pur non trovare, l’altra fonda la sua forza e la sua sopravvivenza sull’amore di sé, su un egoismo che se impedisce di camminare, cioè di mettersi in relazione, non impedisce di volare sprezzantemente in alto, senza neppure gettare uno sguardo sotto di sé. Comprendiamo così che il “tu” cui si rivolge la poetessa è metafora di una condizione umana di indifferenza e chiusura, che se pure è condizione di sopravvivenza, non consente a nessuno di esplorare la propria umanità: l’unica esperienza che valga davvero la pena fare, costi quel che costi». Olivia Trioschi
    Vince Targa Il Club dei Poeti – Pubblicazione di un Libro di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione gratuita di 100 copie all’autore – Pubblicazione dell’opera premiata sulla rivista Il Club degli autori, sull’Antologia del Premio e sul sito Internet del Club degli autori www.club.it – Attestato di merito.
  • Autrice 2^ classificata con l’opera «Viaggiante», Domenica Sammaritano, Piacenza.
    Questa la motivazione della Giuria: «Il viaggio come metafora della vita è un’immagine ricorrente nella poesia e nella letteratura. La troviamo anche in questa lirica, che ricava la sua forza espressiva soprattutto dalla ricorrenza di antitesi e ossimori, ai quali il poeta demanda il compito di rivelare la condizione contraddittoria e irrisolta in cui l’uomo è costretto. Così, ad esempio, il “benvenuto” iniziale è subito corretto dalla similitudine della pietra al collo e dalle “porte chiuse nella freddezza”. Nel “tu” evocato in chiusura, entità senza nome e senza volto, è possibile ravvisare una sorta di entità superiore: forse il destino, un fato cinico e baro che distribuisce e commissiona pene a casaccio imponendo all’uomo una libertà fittizia, tanto per non fargli vedere subito la prigione della necessità. Ne risulta una poesia che guarda lucidamente all’“arido vero”, coraggiosamente e senza sconti». Olivia Trioschi
    Vince Pubblicazione di un Libro di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’Autore – Pubblicazione dell’opera premiata sulla rivista Il Club degli autori, sull’Antologia del Premio e sul sito Internet del Club degli autori www.club.it – Attestato di merito.
  • Autore 3° classificato con l’opera «Un giorno qualunque», Gianluca Cesarini, Acquapendente (VT).
    Questa la motivazione della Giuria: «È un giorno qualunque quello in cui piccoli eventi, minuzie dell’esistenza, si dispongono in perfette armonie autosufficienti, che non hanno bisogno di null’altro per essere capite, vissute, godute. È in un giorno qualunque che l’universo sembra accelerare il suo corso, concentrandosi in un unico attimo breve, impossibile e magnifico, nel quale ci si sente sbandare al limite dell’orizzonte, con una vertigine che somiglia all’ebbrezza. Non sono molti, in una vita, attimi così, né si possono programmare: ci si accorge di viverli quando si è lì, e quando già stanno per finire. Si spengono, quegli attimi, in un fulgore di tramonto velato di malinconia. Poi si evocano in poesie come questa, che si leggono come un sogno e una promessa». Olivia Trioschi
    Vince Pubblicazione di un Quaderno di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’Autore – Pubblicazione dell’opera premiata sulla rivista Il Club degli autori, sull’Antologia del Premio e sul sito Internet del Club degli autori www.club.it – Attestato di merito.
  • Autore 4° classificato con l’opera «I tuoi occhi», Dario Antonante, Roma.
    Questa la motivazione della Giuria: «È una lirica che ha toni da fiaba e da antica nenia popolare, incantata e sognante. E infatti i versi vanno dal sonno alla veglia, soffermandosi su quegli istanti intermedi in cui gli occhi, ancora velati dal riposo e dall’assenza di sé, riprendono il contatto con il giorno. Sono istanti delicatissimi, in cui è più facile amare ed essere feriti allo stesso tempo: ed è per questo che il poeta evoca fantasie medievali e ritornelli incalzanti per trasmettere protezione e desiderio, accompagnando il risveglio con un tenue canto d’amore». Olivia Trioschi
  • Autore 5° classificata con l’opera «Mattino d’estate», Mario De Rosa, Morano Calabro (CS).
    Questa la motivazione della Giuria: «Una passeggiata nei boschi con una bambina, con “la mia bimba”: basta questa semplice definizione per illuminare di affetti e complicità questi versi semplici e gioiosi, colorati di fragole e ginestre, in cui la dolcezza si mescola allo stupore, il sussurro delle parole alla musica degli uccelli innamorati. Una poesia che è un po’ come una parentesi d’arcobaleno, e che dopo essere svanita lascia nell’aria un respiro d’incanto». Olivia Trioschi
  • Autore 6° classificato con l’opera «Senza titolo», Pierluigi Grottola, Rende (CS).
    Questa la motivazione della Giuria: «Solo quattro versi, ma di grandissimo respiro. Una vertiginosa ascesa verso l’alto e una altrettanto rapida discesa nelle profondità del sottosuolo portano dalla notte buia di temporale al cuore segreto e caldo della terra, dove una nuova vita si alimenta e cresce. Semplicità e complessità insieme, cura degli effetti fonici (come l’assonanza densa – tempesta – terra e l’allitterazione della “c” in caldo, cova, cuore), concentrazione lirica sono gli elementi che fanno di questa poesia una suggestiva rappresentazione del mistero della vita». Olivia Trioschi
  • Autore 7° classificato con l’opera «Storie del delta», Alberto Becca, Bologna.
    Questa la motivazione della Giuria: «La ballata del fiume che si mescola alla terra: ecco quello che potrebbe essere il sottotitolo di questa lirica, in cui l’andamento prosastico viene interrotto da rime sorprendenti e similitudini di grande intensità (“…tamerici / disilluse e fragili come le meretrici”) che danno al paesaggio descritto l’ampiezza, la varietà e il disordine in cui si racchiude la cifra della vita». Olivia Trioschi
  • Autrice 8^ classificata con l’opera «La burla del ragno», Patrizia Gori, Lucca.
    Questa la motivazione della Giuria: «Gli anni che passano, il tempo che corre stampando i suoi segni sui visi: è questa la “burla del ragno”. Un ragno che ama il gioco, sì, ma di quelli a cui non si può non giocare. Così non resta che osservarsi, sentire che “il sonno è diventato più leggero” e che la ragnatela intorno agli occhi, oltre che uno scherzo della vita, è forse il regalo del tempo». Olivia Trioschi
  • Autrice 9^ classificata con l’opera «Senza titolo», Silvia Verdoliva, Castellammare di Stabia (NA).
    Questa la motivazione della Giuria: «“Tornare a casa” è una frase semplice, nient’altro che un verbo con un’espansione, eppure quanto desiderio e quanto nostalgia può esprimere quando viene declinata, come in questa poesia, in una serie di immagini che legano la casa agli elementi più autentici e vivi: l’odore della terra e del mare, il sapore del pane, dell’acqua e delle more, il vento nei soffioni, la certezza degli affetti e la sicurezza che ogni preghiera verrà ascoltata. Leggiamo dunque questa poesia, e ritroviamo dentro di noi la casa del cuore». Olivia Trioschi
  • Autrice 10^ classificata con l’opera «Senza titolo», Loredana Di Corrado, Niscemi (CL).
    Questa la motivazione della Giuria: «Tre serie di brevi versi solidi come la pietra, ma al tempo stesso interrotti e spezzati come i ruderi del primo verso, emblema di un passato che eternamente si costruisce man mano che l’acqua, come una sorta di lavacro salvifico, spazza via il disordine del presente rinnovando a ogni istante la possibilità del futuro». Olivia Trioschi

Gli Autori dal 4° al 10° classificato vincono: Attestato di merito – Buono valido per avere 30 copie in omaggio in caso di pubblicazione di un proprio libro con la Casa Editrice Montedit – Pubblicazione della poesia sulla rivista Il Club degli autori, sull’Antologia del Premio e sul sito Internet del Club degli autori www.club.it


  • Autrice Segnalata con l’opera «E divento musica che ammalia», Regina Resta, Galatone (LE).
    Questa la motivazione della Giuria: «L’uomo si trasforma in nuvola e così cangiante e metamorfico gioca con i suoi pensieri, liberandoli fuori dal tempo e dallo spazio. È un sogno, certo, ma come tutti i sogni fa bene all’anima, per qualche istante». Olivia Trioschi
  • Autore Segnalato con l’opera «Traversata», Luca Gilioli, Modena.
    Questa la motivazione della Giuria: «Il dramma dei migranti rivive nella lirica, che in pochi versi ci fa sentire simili e fratelli di questi uomini: uomini come noi, animati dalla speranza di varcare il confine tra il noto e l’ignoto, e come noi destinati a percorrere sempre gli stessi sentieri. Una poesia amara, ma vera». Olivia Trioschi
  • Autore Segnalato con l’opera «Le ceneri di Tittia», Alfonso Napoli, Sala Consilina (SA).
    Questa la motivazione della Giuria: «Un omaggio al Palio di Siena, momento di festa in cui tensione e spasimo, emozione e sfinimento si susseguono in poche, vorticose ore che conducono troppo in fretta al buio e alla fine. Sembra un po’ la vita». Olivia Trioschi

Gli Autori segnalati dalla Giuria vincono: Attestato di merito.


Sezione Narrativa

  • Autrice 1^ classificata con l’opera «Degustazione» Arianna Restelli, Magenta (MI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Arianna Restelli costruisce un racconto interessante che vede la protagonista, dopo un casuale scambio di borse, ritrovarsi tra le mani una preziosa bottiglia di Bordeaux del 1889. Il pensiero ritorna alla misteriosa figura dello sconosciuto e alla difficoltà di prendere una decisione riguardo l’inaspettato pericoloso “regalo”. Deciderà di bere la vecchia bottiglia di vino: il nettare scenderà come “ebbrezza della vita”, come succo prezioso che ipnotizza. La considerazione finale può essere sintetizzata con poche parole: “La vita sfugge dalle mani e bisogna godersela”. Come dar torto ad Arianna Restelli che dimostra di essere brava ad alimentare un sottile gioco psicologico: decisamente efficace la sua narrazione». Massimo Barile
  • Vince Targa Il Club dei Poeti – Pubblicazione di un Libro di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione gratuita di 100 copie all’autrice – Pubblicazione dell’opera premiata sulla rivista Il Club degli autori sull’Antologia del Premio e sul sito Internet del Club degli autori www.club.it – Attestato di merito.
  • Autore 2° classificato con l’opera «Afareen» Jakob Panzeri, Lomagna (LC).
    Questa la motivazione della Giuria: «Jakob Panzeri mette in piena luce le sue capacità nel raccontare la storia di Afareen, giornalista accusato di cospirare contro le autorità iraniane e contro le istanze della rivoluzione islamica. La sua scelta è stata quella di “scrivere e raccontare la verità” sul suo blog, ma è stato arrestato e condannato a morte ed ora è in attesa dell’esecuzione nel carcere di Evin. Jakob Panzeri offre un racconto di denuncia politica e sociale, una testimonianza forte e dolorosa ma pervasa da un profondo senso d’umanità». Massimo Barile
  • Autrice 3^ classificata con l’opera «Croci» Silvia Marini, Tirrenia (PI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Il racconto di Silvia Marini riporta ad un dramma odierno che è nelle cronache quotidiane. Tutto ha inizio con l’arrivo di un barcone di disperati che porta con sé il “carico umano” di speranze e l’auspicio di una vita migliore. Giuseppe è un falegname che ama lavorare il legno ma può ben considerarsi un artista nel vero senso della parola: il giorno del primo sbarco decide di “rendere più umana la morte” di coloro che hanno scelto la sua terra come ultimo viaggio. Costruirà una croce per coloro che moriranno: una croce per ogni “anima addormentata”, per dare un senso alla loro esistenza. Silvia Marini accompagna con grande umanità nella drammaticità d’una condizione esistenziale che rappresenta una delle numerose tragedie dell’Uomo». Massimo Barile
  • Autore 4° classificato con l’opera «Sogno ad occhi aperti» Edoardo Zarcone, Ravenna.
    Questa la motivazione della Giuria: «Il racconto di Edoardo Zarcone scava nell’angoscia sepolta nel buio della mente. In una notte di tempesta, un uomo è sdraiato sul divano e legge un vecchio libro dal titolo “De follia”. All’improvviso, una figura oscura, un’improbabile apparizione, pare entrare in casa e fa cadere il libro dalle mani del protagonista. Da quel momento si assiste ad un lento inabissamento nella follia e su ogni percezione aleggia un alone sinistro. La mente viene suggestionata dalle illusioni della paura, tutto soccombe alla follia.
    Il racconto vive in equilibrio tra visione onirica e realtà soffocata dall’attesa che si fa incubo. Edoardo Zarcone propone un racconto dal ritmo incalzante ed è attento nel rendere l’atmosfera “oscura ed angosciante”». Massimo Barile
  • Autore 5° classificato con l’opera «Tutti nati a settembre» Saverio Cristiani, Collecchio (PR).
    Questa la motivazione della Giuria: «Saverio Cristiani offre un racconto struggente che ha come protagonista N’djogu, un venditore ambulante ugandese che frequenta il parcheggio di un centro commerciale ed è il padre di dieci figli “tutti nati a settembre”. Ha sempre un sorriso per tutti e le persone gli vogliono bene: il suo sogno è trovare un luogo dove vivere in pace. La storia narrata da Saverio Cristiani è pervasa d’umanità e scalda il cuore: testimonianza che si fa segnale di speranza per l’Uomo». Massimo Barile
  • Autore 6° classificato con l’opera «L’anima di whisky» Filippo Celati, Ferrara.
    Questa la motivazione della Giuria: «Struggente racconto che narra il profondo affetto tra un uomo ed il suo cane, unico compagno dopo la morte dell’amata moglie. Le parole di Filippo Celati sono commoventi e dimostrano che l’amore non conosce limiti né confini: nonostante le difficoltà della vita, l’uomo ed il suo fedele cane, si ritroveranno e… faranno l’ultimo viaggio insieme». Massimo Barile
  • Autore 7° classificato con l’opera «Rumble in the jungle, 30 ottobre 1974» Massimo Martinelli, Capraia e Limite (FI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Massimo Martinelli, nel suo racconto, fa rivivere l’atmosfera meravigliosa del famoso incontro del grande Muhammad Alì, avvenuto a Kinshasa nel 1974. Con parole efficaci ed appassionate, Massimo Martinelli accompagna il lettore fino al momento in cui Cassius Clay iniziò a danzare come una farfalla, lasciando allibito il suo avversario. Coinvolgente al solo ricordo di quella sera indimenticabile». Massimo Barile
  • Autrice 8^ classificata con l’opera «Il vecchio» Giovanna Lugari, Casalgrande (RE).
    Questa la motivazione della Giuria: «Giovanna Lunari racconta la storia di un uomo molto vecchio che vive nel deserto del Katangha. Era stato un uomo molto ricco e nobile ma ora viveva in una tenda e aiutava i nomadi durante i loro faticosi viaggi. Un giorno, un cavaliere si presenta davanti a lui e gli chiede aiuto per il figlio che deperisce ogni giorno di più. Il vecchio saggio saprà offrire le parole giuste per aprire il cuore d’un padre sofferente. Il racconto contiene la morale finale: le ricchezze materiali svaniscono davanti alla forza dell’amore». Massimo Barile
  • Autrice 9^ classificata con l’opera «Quel loro ridere» Daniela Gregorini, Ponte Sasso di Fano (PU).
    Questa la motivazione della Giuria: «Daniela Gregorini racconta la storia di una donna che, in una bella giornata primaverile, non riesce a trovare l’ispirazione per scrivere qualcosa di interessante e decide di andare a trovare i genitori. Il padre le parlerà di una storia d’amore che si eleva alla concezione dell’amore unico ed assoluto. La narrazione di Daniela Gregorini esalta i sentimenti e avvicina ad una dimensione più alta del vivere». Massimo Barile
  • Autore 10° classificato con l’opera «Natale un anno fa» Mario Angelo Carlo Dotti, Adro (BS).
    Questa la motivazione della Giuria: «Il racconto di Mario Angelo Carlo Dotti è un simbolico esempio dell’intricato manifestarsi della vita e tutto viene reso nel modo più raffinato e consapevole. La complessa trama dell’esistenza si dipana, lentamente ma inesorabilmente, senza dimenticare che ogni cosa deve essere conquistata: come poter vivere la gioia del Natale da parte di un bambino». Massimo Barile

Gli Autori dal 2° al 10° classificato vincono: Attestato – Pubblicazione del racconto in Volume Antologico dei racconti vincitori della sezione Narrativa, edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione di 5 copie gratuite a ciascun Autore – Pubblicazione del testo premiato sul sito Internet de Il Club degli autori www.club.it – Attestato di merito.


La cerimonia di premiazione si terrà nel mese di gennaio 2013 a Melegnano (Milano). Gli Autori premiati verranno avvisati a mezzo posta e tutti i partecipanti riceveranno una copia della rivista Il Club degli autori con i risultati del concorso.


Opere vincitrici



Sunshine Faggio


Opera 1^ classificata


Trittico


I.
Sono seduta
su uno sgabello senza una gamba.
Ad occhi chiusi penso.
Mi sta scivolando via l’anima.
È diventata una gelatina rosa
appiccicosa.
Ora che la vedo sono sorpresa,
non credevo l’anima potesse riprodurre
l’esatta sagoma del mio corpo.
L’anima fuori da me
sembra un’ombra,
solo un po’ più consistente.
II.
Sono caduta da quello sgabello in bilico.
Ora giaccio a terra
con la gamba ferita
la vista annebbiata,
e la mia anima condensata.
Ora tende al violetto.
Con lo sguardo cerco i miei arti.
Sono morti.
III.
Tu siedi su di un altro sgabello.
Sopravvivi
malgrado ti manchino i piedi.
L’anima tu l’hai persa da secoli,
amore mio,
senza averla mai scorta.
Tu sì che vivrai a lungo,
con la tua capacità di volare alto,
con la tua bravura a non abbassare lo sguardo,
a non trapanarti dentro.
Tu, che sonnecchi tra i secoli
fingendo d’esserci.




Domenica Sammaritano


Opera 2^ classificata


Viaggiante


Il tuo benvenuto
È come la pietra che porti sul collo
Ho trovato solo porte chiuse
nella freddezza della diffidenza


o il tempo che mancava
chè andava a divertirsi altrove
fra chi riesce ancora
a credere che esiste
il senso vero dell’appartenenza


o gaia indifferenza di pensieri
tanto comunque vada
resto da solo a ridere di me
di questa pena che hai commissionato
distribuito in parte fra di noi
facendo finta che sia tutto vero
la prepotenza della libertà.



Gianluca Cesarini


Opera 3^ classificata


Un giorno qualunque


Saluti i miei occhi
Lacrima d’argento


La tua farfalla era soffice
Sembrava di leccare la neve
Spalmata di miele


Un accordo di settima minore
Ottobre e il blu di metilene
I nostri coriandoli coi delfini a danzare
A colorare nuvole
Con crema di “ti ricordi il pupazzo di pistacchio artigianale?”


Poi la sera liquore
Su un seno orientale
E un sottofondo di sirene
Per farci sbandare
Per vedere l’orizzonte cambiare colore


Gli arcobaleni da liquefare
La notte
Per macchiare le strade
Spuma di fiori da spruzzare


E
In silenzio
L’amore




Dario Antonante


Opera 4^ classificata


I tuoi occhi


Guardo i tuoi occhi,
e vedo una vita.


Testimoni di ore rubate,
le dolci occhiaie di sonno ripiene.


Ore, minuti, secondi.
Angoscie, pensieri e fantasie medievali.
Un cavaliere, un cavallo, un castello.


Un cavaliere che ti protegga,
un cavallo per fuggire,
un castello per rifugiarti.


Sogna amor mio e non stancarti.
Guardami e mi parlerai.


Dai tuoi occhi,
scivolo nelle viscere,
assaporando il miele della tua essenza.




Mario De Rosa


Opera 5^ classificata


Mattino d’estate


Io e la mia bambina
coi piedi di velluto
nell’intimo del bosco
ascoltando magie
d’un dolce conversare
di gufi innamorati.


Delle gialle ginestre
l’inchiostro simpatico
apparirà d’incanto
a svelarti il morbillo
di fragole tra felci.




Pierluigi Grottola


Opera 6^ classificata


nella notte densa
infuria la tempesta
caldo cova il seme
nel cuore della terra




Alberto Becca


Opera 7^ classificata


Storie del delta


Può apparire anomalo ma in fondo
Il delta è un piccolo universo, un mondo
Dove un fitto intreccio di canali
E una massa d’acqua, di sedimenti fluviali
Giunge a destinazione, fra ginepri e tamerici
Disilluse e fragili come le meretrici
E il paesaggio millenario e strano
È una fedele immagine dell’animo umano
Delle nostre menti, dei cuori, dell’esistenza
Del viaggio della vita, e Piacenza
Ostiglia, Cremona o Brescello
Sono tappe, stazioni che a volo d’uccello
Ciascuno raggiunge e supera d’un balzo
Sono come i canneti che vedi in rialzo
Fra gli argini e i casonetti di valle
Rifugi silenziosi di garzette e di farfalle




Patrizia Gori


Opera 8^ classificata


La burla del ragno

Il sonno è diventato più leggero.
Specchio di ragnatele intorno agli occhi
che ogni giorno cambiano forma
e grandezza.
La burla del ragno solitario.




Silvia Verdoliva


Opera 9^ classificata


Voglio tornare a casa,
lì dove il gioco è pulito di fango
ed il riso
sa ancora di terra.
Voglio tornare a casa.
Lì la strada ha il sapore del pane
e l’acqua… vien giù sì,
ma sa ancora di mare.
Io me ne torno a casa,
come ai tempi delle ricche raccolte
delle nostre lunghe preghiere
delle cadenti
verdi
camminate.
Voglio tornare casa, vedi!
ho le more nello stesso secchiello,
una caramella per ogni rosario,
è sopra l’orlo è dentro un palmo…
ed il soffione?
accarezzato, se l’è conquistato il vento.
Spegni la luce ora nonna,
e chiudi la porta.
Torniamo a casa,
come ai tempi delle grandi raccolte,
come al tempo dei figli,
e della vita
che mai sfregiò
la morte.




Loredana Di Corrado


Opera 10^ classificata

Ruderi tra i rotoli
dei desideri farfalle.
Macerie tra la pietra
delle anime fantasmi.
L’acqua il disordine lavò
nel tempo che memoria
andò perduta.



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