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Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2019
XXV Edizione

Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio 2020
Clicca qui per il bando completo del concorso
Andamento del concorso:

La data di scadenza prevista del 30-12-2018 è stata prorogata al 16-01-2019

  • Sabato 7 marzo 2020 si svolgerà l’Open Day del Club degli autori: Incontro con consegna dei Premi agli autori vincitori dei concorsi letterari indetti nel 2019.
    È stata inviata agli Autori premiati comunicazione in merito. Cliccando qui è possibile scaricare la Comunicazione sullo svolgimento dell’Open Day del Club degli autori:

    Cliccando qui è possibile scaricare le indicazioni utili agli Autori per raggiungere la nostra sede


    Comunicato importante relativo all’Open Day del Club degli autori

    A causa dei recenti avvenimenti in relazione all’emergenza epidemiologica di Coronavirus, e in ottemperanza all’Ordinanza del Ministero della Salute e della Regione Lombardia del 23 febbraio 2020, che prevede la sospensione di tutti gli eventi anche di carattere culturale e la chiusura di musei e altri luoghi di cultura. Comunichiamo con la presente che ad oggi, lunedì 24 febbraio 2020, non siamo in grado di confermare l’Open Day del Club degli autori fissato per Sabato 7 marzo 2020.
    Restiamo in attesa delle direttive che verranno emanate da domenica 1° marzo, e lunedì 2 marzo confermeremo o annulleremo l’incontro inviando comunicazione in merito a mezzo email a tutti i partecipanti che hanno confermato la propria presenza
    Certi della comprensione di tutti i premiati, con grande rincrescimento auspichiamo ottimisticamente in un miglioramente dell’attuale situazione e preghiamo i premiati di attendere notizie in merito lunedì prossimo.

  • Risultati

    I risultati della XXV Edizione Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2019




    La Giuria della Sezione Poesia, presieduta da Olivia Trioschi, dopo attenta valutazione delle opere pervenute, rende nota la seguente graduatoria:


    • Opera 1^ classificata “Muri” di Giacomo Picchi, Pavia PV.
      Vince: Targa Jacques Prévert – Pubblicazione in un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 100 copie all’Autore – Attestato.
      Questa la motivazione della giuria: «La silloge del poeta Giacomo Picchi vive e si nutre della sua coscienza lirica sempre attenta a cogliere le più labili percezioni dell’umano esistere.
      La vita è come una vampa di calore che deve condurre alla substantia autentica, per rendere tutto trasparente, disvelando le maschere e gli infingimenti, per oltrepassare la linea di confine, per andare oltre i “muri” del quotidiano vivere: un simbolico incendio “che dona ossigeno, fino alla fine”.
      La sua Parola, nitida e penetrante, genera un canto ritmico, alimenta la visione di un poeta che “non sa accogliere dolore e sofferenza”, e diventa flusso impetuoso, onda turbolenta, che “sparge inganni” sul percorso della “natura umana”: la sua “coscienza presa prigioniera” dalle seduzioni si miscela agli errori che, come una “catena”, lo tengono legato al Tempo.
      L’Amore, vissuto e sofferto, diventa una “diga” nel “mare di paura” e la Parola, dominatrice indiscussa della sua concezione lirica, si tramuta in “appiglio” e approdo sicuro al cospetto della vertigine immane dell’esistere, si fa atto di salvazione, proprio davanti ai simbolici “muri” da scalare che illudono sul senso della vita.». Massimo Barile
    • Opera 2^ classificata “Nessuno chiede mai di noi” di Manuela Magi, Tolentino MC.
      Vince: Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 50 copie all’Autore – Attestato.
      Questa la motivazione della giuria: «Manuela Magi, nella silloge “Nessuno chiede mai di noi”, offre un volo lirico pervaso di fascino e la sua poesia diventa narrazione memoriale e canto liberatorio.
      La visione lirica si muove tra le trame misteriose della vita e una condizione di sospensione, come in bilico su un simbolico precipizio, catturata nel “vortice gelido della solitudine”: l’azione liberatoria è diventare “trasparente” per sentire, nel profondo dell’animo, il senso autentico dell’amore, tra brivido e lacrima, tra voce del tormento ed emozioni che si ramificano nelle zone celate dell’animo.
      Nella dimensione della sua solitudine lirica avverte la necessità vitale di “raschiare” il “fondo del silenzio” per estrapolare le parole e ciò che rimane del giacimento emozionale.
      La poesia domina come “incanto” negli anfratti del mistero, nel “desolato vuoto del silenzio”; alimenta la sua forza tra frammenti di realtà e “stracci di mestizia”; si espande quando diventa “canto del perduto amore”, triste e amaro ricordo del muto dolore, mentre il tempo scorre sul cuore quando è arduo parlare con la “perenne insonnia” e, infine, la visione poetica tracima oltre le oscure percezioni, i turbamenti delle notti insonni, tra sogni e ombre “taglienti” di una “impalpabile solitudine”.
      La metamorfosi conduce al desiderio che consacra il corpo all’atto salvifico, come ad inebriarsi del distillato della memoria, ancora in balia della impetuosa corrente dell’esistere, ma padrona di se stessa.». Massimo Barile
    • Opera 3^ classificata “L’esiguo fiume della vita” di Francesco Sonis, Mogoro OR.
      Vince: Pubblicazione di un Quaderno di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 50 copie all’Autore – Attestato.
      Questa la motivazione della giuria: «La silloge di Francesco Sonis riconduce all’amara consapevolezza che la vita può scivolare via dalle mani come la sabbia cade da una clessidra e non rimane che fermare il tempo della memoria.
      Nel monotono dispiegarsi della vita quotidiana prevale la malinconia e svaniscono le illusioni “umiliate” dal ritmo burocratico di un postelegrafonico che ha visto passare la vita delle persone dietro il suo banco di lavoro: emerge la coscienza di aver disperso i propri sogni nel solito arido percorso.
      La silloge prosegue con una sorta di secondo tempo lirico nel quale la poesia di Francesco Sonis è ammantata di un forte recupero memoriale, che ripercorre le suggestioni e le emozioni avvertite in diversi luoghi, come Firenze, Ferrara e Trieste, giusto per citare alcune città, e la sua visione è pervasa di un sottile velo di nostalgia che non è mai rimpianto, ma intenso recupero emozionale.
      Le lontane memorie scivolano lievi sul tempo delle illusioni ed il suo canto si fa magia lirica che scandisce il ritmo della vita, facendo i conti con “l’umana fragilità”, ben sapendo che un semplice “gesto d’amore” può illuminare la vita.». Massimo Barile


    • Opera Segnalata “Indomiti” di Giulia Alessio, Adria Ro
      Questa la motivazione della giuria: «La silloge di poesie prende spunto dalle figure della mitologia classica, reinterpretando il Mito in chiave moderna, per illuminare le molteplici sfaccettature della personalità della poetessa.
      Durante il processo lirico si riscontrano evidenti trasformazioni ed esondazioni dalla visione strettamente mitologica, plasmando e riplasmando le suggestioni che essa offre, grazie ad una visione che si muove tra poetica immaginifica e finzione lirica.
      Nel dedalo dei pensieri, fra “muri di timidezza” e “spigoli di rancore”, emerge l’enigma esistenziale alla ricerca di un lido dove poter naufragare o un abisso dove poter sparire, ma rimane sempre l’attesa per un simbolico responso dell’oracolo». Massimo Barile
    • Opera Segnalata “Per miracolo” di Patrizia Berlicchi, Roma RM
      Questa la motivazione della giuria: «Nella silloge di Patrizia Berlicchi le molteplici manifestazioni del vivere si muovono tra un senso di stupore e il mistero della vita che, a volte, vede accadere “molte cose” come “per miracolo”.
      La poesia, allo stesso modo, nasce e trova il suo percorso tra dolori e illusioni, sogni infranti ed estasi.
      Le parole conducono nelle regioni nascoste dell’animo, oltre le ombre delle assenze, oltre il silenzio che si fa solitudine, ma v’è la speranza per “nuovi desideri”, permane il dolce ricordo quando gli “abbracci erano approdi”.
      Nel processo lirico si avverte la volontà di rivisitazione, come a voler alimentare i “fuochi della memoria”, come a voler rendere palesi le “parole non dette”, che sempre ritornano nella notte e si abbattono come tempesta sul suo animo.
      Nella visione della poetessa il destino gioca un ruolo fondamentale nel cammino esistenziale e, mentre i giorni della vita si sgranano come un rosario, diventa fondamentale la forza del proprio animo.
      Ecco allora la rinascita di “un’anima tremante”, quando si “scioglie la paura” e le buone vibrazioni dissolvono i segreti celati dal silenzio ingannevole». Massimo Barile
    • Opera Segnalata “Poesie per Maura” di Egidio Longhi, Sondrio SO
      Questa la motivazione della giuria: «Egidio Longhi innalza il suo canto d’amore per la donna amata e la sua Parola illumina la concezione dell’amore totalizzante.
      Le sue liriche sono pervase di ardente passione, alimentate dalla fiamma intensa della sensualità: “La mia donna ha capelli corvini neri più della notte/e profumo di zagare emana il suo corpo sinuoso”; lei ha il “fuoco della passione”, sprigiona voluttuosa armonia grazie alla sua bellezza, come sirena che ammalia “il suo navigato cuore”.
      Quando lei è vicina genera una tempesta nel cuore del poeta, ma rappresenta anche il felice approdo, incarna l’Amore che può rimarginare le ferite della vita.
      La visione poetica di Egidio Longhi diventa sigillo d’amore inciso nel tempo e, vivendo questo amore assoluto, anela “il giorno che dura eterno”, nell’abbraccio infinito con una donna paradisiaca, nella fusione di due anime». Massimo Barile
    • Opera Segnalata “La cabala dell’undici – con qualche sette in aiuto” di Tullio Mariani, Molina di Quosa PI
      Questa la motivazione della giuria: «La silloge di Tullio Mariani rappresenta l’espressione fedele d’un cantore “che conta e riconta accenti e sillabe”, capace di suscitare l’animo col suo cantilenare che alimenta il meraviglioso recupero memoriale.
      Il mondo lirico è filtrato attraverso un simbolico “vetro” e la “casa in disarmo” ne è specchio fedele, con il fienile distrutto, gradini malfermi, muri distrutti e cadenti, “la gramigna che sgretola il piancito” e le finestre che piangono “dure lacrime/d’intonaco scrostato”: l’amata terra di Puglia diventa rifugio e lavacro di ogni desiderio, abbraccia come vetusta madre, inonda il tempo dell’attesa del poeta.
      La visione lirica deve fare i conti con la polvere del tempo che tutto consuma e la “disattesa speranza è il peggior travaglio”, ma permane, nell’animo del poeta, la “voglia di ritornare/su quelle vie di ghiaia e pioggia e fango/che da bambino non potevo scorrere”.
      I luoghi d’un tempo vissuto restano ancora vivi nel cuore, seppur sfregiati, traboccano rimpianto e rabbia per le “cose perdute”: le sue parole sono poveri e modesti “semi” che cercano di lenire il vuoto dell’anima e s’incarnano nei suoi amati endecasillabi». Massimo Barile
    • Opera Segnalata “Nello sguardo del bardo” di Nicola Perasso, Vercelli VC
      Questa la motivazione della giuria: «Nicola Perasso presenta una silloge di poesie che ha come scopo quello di analizzare (la sua vera intenzione è psicanalizzare) alcuni scrittori preferiti, attraverso le loro biografie ed opere, cercando di osservare la realtà odierna attraverso lo “sguardo” e lo stile di tali poeti e scrittori.
      Il processo genera un interessante viaggio poetico con numerosi omaggi lirici sottoposti al vaglio del poeta che si pone davanti ad un simbolico “specchio indecifrabile della memoria”, come un “marinaio dell’inconscio” che fluttua nell’oceano delle verità.
      Ecco allora che si apre la meravigliosa galleria letteraria, da Tagore, con i versi: “Resterà la divina poesia dei mondi che esplorammo/e saremo sogni di pioggia in un giardino d’oleandri,/arcobaleni nelle primavere che verranno”; e, poi, l’omaggio a Eugenio Montale, offrendo tali versi: “L’anima è un relitto spolpato dalle maree sciabordanti ed/oscilla sul filo di lama come un’agave a strapiombo/sulla scogliera”; e, ancora, Novalis, con i versi che fanno da chiusa alla poesia a lui dedicata: “Saremo stelle tra le stelle/ e d’eternità in eternità diverremo infinitudine”; e, per finire, con Baudelaire, autentico sigillo lirico: “Nel naufragio della bellezza estinguo l’infinito che mi porto dentro”». Massimo Barile
    • Opera Segnalata “Fotograffie” di Domenica Sammaritano, Piacenza PC
      Questa la motivazione della giuria: «La silloge “Fotograffie” di Domenica Sammaritano rappresenta una collezione lirica delle manifestazioni del vivere e dell’universo emozionale della poetessa che hanno contrassegnato il percorso esistenziale.
      Il ricordo nel tempo può esser riletto con nuovo stupore, seppur velato di polvere, e la poetessa confessa “assaporo la mia nostalgia”: ecco allora che gli entusiasmi dell’amore, i sorrisi e le voci, i “mirabili silenzi” e le vane attese, gli “attimi di vita frantumata”, come i ricordi che lentamente sbiadiscono, rappresentano l’universo lirico offerto con il cuore per custodire ciò che ha segnato il cammino.
      Le “fotograffie” riflettono il senso del vivere e la Poesia, come afferma Domenica Sammaritano, “è il nulla che distingue”, mentre la vita freme e scorre veloce, dissolvendo tutto ciò che non viene custodito e preservato dall’ingiuria del tempo». Massimo Barile
    • Opera Segnalata “I poeti sono inaiutabili” di Andrea Schiavon, Ponte San Nicolò PD
      Questa la motivazione della giuria: «L’intenzione lirica di Andrea Schiavon è rappresentata dalla volontà di “analizzare” la metamorfosi del “ricordo nel tempo” e come il flusso inesorabile del tempo può stravolgere le nostre percezioni nei confronti delle persone, le nostre concezioni dell’amore, della felicità e della poesia.
      Il ricordo può diventare un “enigma”, può soffocare e rendere “mutevole la felicità”, a volte può alzare “il sipario sospeso davanti al futuro”: ecco allora che si apre un percorso lirico per ricercare il senso del viaggio, attraverso i numerosi “segni” e “simboli” di una fonte inesauribile che è la nostalgia nel cuore.
      La sua poesia diventa un caleidoscopio di immagini, simbolo della volontà del poeta di smarrirsi tra le parole, dopo averle sapientemente distillate dall’eremo della contemplazione, dopo averle preservate “dall’impercettibile svanire” nel labirinto del tempo della vita». Massimo Barile
    • Opera Segnalata “Se potessi capire “ di Francesco Testa, Firenze FI
      Questa la motivazione della giuria: «La silloge rappresenta una sorta di resoconto sulle contraddizioni della società odierna, con riferimento alla parte di umanità che deve affrontare una vita pervasa di sofferenze e soprattutto ponendo in risalto la tragica condizione dei “bambini abbandonati”.
      Francesco Testa offre la sua poesia, onesta e sincera, che va dritta al cuore e cerca di sollevare il velo di ipocrisia che ricopre il vivere odierno.
      Durante il processo lirico emerge l’universo emozionale del poeta, d’un “uomo semplice” che osserva la realtà, per cogliere ciò che merita di essere preservato.
      Risulta evidente che il recupero memoriale diventa fedele ricordo dei momenti dolorosi vissuti e la “sensazione dell’abbandono” è ferita difficile da sanare, ma il poeta si aggrappa all’atto salvifico lirico, come a ricercare un ricongiungimento allo “spirito universale”». Massimo Barile


    Alle opere Segnalate dalla Giuria vengono offerte vantaggiose proposte di pubblicazione con l’assegnazione di copie in omaggio, in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit e Attestato di merito. Verrà inviata agli Autori premiati comunicazione in merito al successo conseguito a mezzo email.


    La Giuria ha inoltre selezionato una rosa di opere meritevoli alle quali viene offerto di pubblicare in volume con la casa editrice Montedit e di avere copie in omaggio. Verrà inviata comunicazione a mezzo email.




    La Giuria della Sezione Narrativa, presieduta da Massimo Barile dopo attenta valutazione delle opere pervenute, rende nota la seguente graduatoria:


    • Opera 1^ classificata “Ucronìa” di Stefano Paolini, Marino (RM).
      Questa la motivazione della giuria: «Stefano Paolini propone un romanzo con una narrazione che si snoda in modo perfetto e crea un continuo senso d’attesa grazie alla originalità della storia che viene plasmata su alcune vicende storiche, tra immaginario e reale, mistero ed esoterismo.
      La narrazione viene alimentata da antichi riti pagani e dalla leggenda della Rana, dalla presenza di una congrega e dalla ricerca di un tesoro segreto del sepolcro di Aulo Irzio: ma tutti coloro che sono a conoscenza dell’esistenza del tesoro verranno uccisi.
      Il romanzo è un giallo storico-esoterico che mette in risalto le notevoli capacità di scrittura di Stefano Paolini, capace di attingere a piene mani da alcune vicende storiche relative a Roma e al Papato, miscelando fantasia narrativa e attento sguardo alla realtà odierna». Massimo Barile
      Vince: Targa Jacques Prévert – Pubblicazione dell’opera vincitrice in volume edito dalla casa editrice Montedit con l’assegnazione di minimo 30 copie gratuite all’autore, aumentabili proporzionalmente al numero di pagine dell’opera, sino a un massimo di 100 copie.


    • Opera Segnalata dalla Giuria «Uno spiazzo di fortuna rischiarato dalla luna» di Albino Bergamin, Loreggia (PD).
      Questa la motivazione della giuria: «Albino Bergamin presenta un romanzo interessante e ben architettato. Il protagonista, dominus della narrazione, è un insegnante che vive un disagio interiore dopo la separazione dalla moglie e si rende conto che la sua vita è monotona e noiosa.
      La svolta narrativa avviene quando trova delle lettere nascoste in un vano dietro una porta della biblioteca: i documenti nascondono un segreto e il protagonista inizia la sua indagine, finché la verità verrà alla luce e giustizia sarà fatta.
      Albino Bergamin alimenta un meccanismo narrativo che proietta sempre in nuove rivelazioni con un continuo susseguirsi di colpi di scena che rendono elettrizzante la narrazione». Massimo Barile
    • Opera Segnalata dalla Giuria «La raccolta differenziata è la tomba dell’amore (cronache di un matrimonio che resiste da quasi dieci anni)» di Marco Bottoni, Castelmassa (RO).
      Questa la motivazione della giuria: «Marco Bottoni propone un libro che racconta le vicende legate alla vita matrimoniale con l’intento di sfatare i numerosi luoghi comuni al riguardo.
      Nella narrazione viene raccontata la sua vita coniugale con riferimenti alle inevitabili situazioni che si creano durante il percorso “periglioso” da affrontare: la figura della moglie si miscela con alcune considerazioni che cercano di scrutare il mondo femminile, tra vicissitudini quotidiane, disavventure e disguidi, difetti e mancanze, senza dimenticare lo shopping.
      Lo sguardo ironico pervade l’intera narrazione, che si muove tra il serio ed il faceto, riuscendo a divertire e a “far riflettere” sulle dinamiche della vita matrimoniale.
      Da sottolineare che risultano esilaranti alcuni riferimenti alla “raccolta differenziata dei rifiuti”». Massimo Barile
    • Opera Segnalata dalla Giuria «Atrocità quotidiane e poco d’altro» di Lucia Elisabetta Collini, Firenze (FI).
      Questa la motivazione della giuria: «Lucia Elisabetta Collini propone una raccolta di racconti brevi.
      La scrittura risulta penetrante e proietta nelle pieghe dell’animo umano, come a scandagliarne le debolezze attraverso una sorta di analisi sulle dinamiche e metamorfosi esistenziali che accompagna i numerosi racconti della raccolta.
      La scansione dei tempi è sempre attenta ed il ritmo della narrazione incalzante.
      Da sottolineare che, in alcuni casi, il tono ironico tocca vette meravigliose». Massimo Barile
    • Opera Segnalata dalla Giuria «Stella del Rio» Bruno Garzoni, Gavardo (BS).
      Questa la motivazione della giuria: «Bruno Garzoni dimostra notevoli capacità narrative ed il romanzo, cosparso di eventi felici e tragici, fluisce in modo coinvolgente, toccando le regioni più profonde dell’animo umano.
      La narrazione rappresenta, simbolicamente, la vicenda comune di molte persone nel periodo di metà Ottocento, che è incarnata dalla storia d’amore, sofferto e travagliato, tra Adele e Pietro.
      La sua Parola è appassionata, pervasa di amore, ammantata di atmosfere collegate a quel periodo storico, ma protesa verso nuovi orizzonti, verso un riscatto umano e sociale.
      Struggenti alcune pagine che raccontano il dramma umano vissuto e sofferto dal protagonista». Massimo Barile
    • Opera Segnalata dalla Giuria «Frammenti» di Ermanno Gelati, Legnano (MI).
      Questa la motivazione della giuria: «Ermanno Gelati, nella raccolta di dodici racconti brevi, dimostra di possedere gli strumenti per racchiudere storie complesse in brevi narrazioni che mettono in luce le contraddizioni dell’animo umano e le antinomie dell’esistere.
      Ermanno Gelati riesce a fissare, in modo perfetto, le atmosfere e gli stati d’animo dei personaggi. La scrittura risulta sempre attenta con una scansione precisa dei tempi narrativi». Massimo Barile
    • Opera Segnalata dalla Giuria «Continuano i casi dell’ispettore Molina» di Giovanni Macrì, Barcellona Pozzo di Gotto (ME).
      Questa la motivazione della giuria: «Giovanni Macrì propone cinque racconti che vedono l’ispettore Molina alle prese con nuovi casi da risolvere.
      I racconti polizieschi mettono in luce le doti di Giovanni Macrì in questo genere letterario e la sua capacità di mantenere sempre viva l’attenzione del lettore, che si miscelano con una maestria nella scansione dei tempi narrativi, grazie ad una scrittura fluida e sempre coinvolgente». Massimo Barile
    • Opera Segnalata dalla Giuria «“Nel segno di Hallowen” Un’indagine del maresciallo Mario Ferrari» di Andrea Polini, Livorno (LI).
      Questa la motivazione della giuria: «Andrea Polini propone un romanzo che racconta le indagini del maresciallo Mario Ferrari alle prese con un macabro delitto, decisamente intricato e di difficile soluzione..
      Il maresciallo, che è un sensitivo e usa il pendolo per le sue ricerche radioestesiche, si getta nelle indagini per scoprire la verità, fino al tragico epilogo: la vicenda presenta lati oscuri e nasconde la scomparsa di un anello con diamanti di grande valore..
      Il romanzo risulta decisamente coinvolgente e la narrazione non risparmia colpi di scena e inattese rivelazioni che tengono sempre alta la tensione grazie alla grande capacità di scrittura». Massimo Barile
    • Opera Segnalata dalla Giuria «Angoli quotidiani» di Mirella Putortì, S. Gregorio (RC).
      Questa la motivazione della giuria: «Mirella Putortì propone una sorta di raccolta con brevi riflessioni, pensieri sparsi, ricordi e considerazioni esistenziali che hanno lasciato un segno nel suo animo.
      I frammenti di vita, gli interrogativi e le attese, come l’universo emozionale che custodisce nel profondo del suo essere, vengono fissati in modo perfetto, mettendo in risalto la concezione che si deve convivere con la molteplicità delle sfumature dell’esistere.
      Tutto pare esplodere nella sua Parola, assecondare i desideri narrativi, tra il meravigliato silenzio, le piccole cose quotidiane, le inevitabili attese ed il mosaico di pensieri, in una sorta di miscela emozionale libera di “espandersi”. Le profonde riflessioni vengono esposte con grande capacità narrativa e v’è una naturale fluidità nel “raccontare” anche le più labili percezioni dell’animo umano.
      La sua scrittura è misteriosamente coinvolgente ed enigmaticamente ammaliante». Massimo Barile
    • Opera Segnalata dalla Giuria «La strategia dell’airone» di Franco Serra, Bologna (BO).
      Questa la motivazione della giuria: «Franco Serra propone un romanzo poliziesco decisamente elettrizzante e sostenuto da grande capacità narrativa.
      La “sonnolenta vita” del paese di Anzola dell’Emilia viene interrotta dal suicidio di un uomo che si è gettato sotto il treno sulla linea ferroviaria dell’alta velocità.
      Il commissario Cantelli, della questura di Bologna, inizia le indagini per scoprire le cause di quel gesto estremo, ma non vi sono indizi e il caso risulta arduo da risolvere.
      Nel corso della narrazione, sempre precisa e coinvolgente, si scoprirà l’esistenza di una organizzazione criminale, con profonde ramificazioni nell’Italia settentrionale, dedita al traffico di cocaina.
      La tenacia del commissario Cantelli, dopo numerosi colpi di scena e intricate vicende, lo aiuterà a far luce sulla verità.
      Il ritmo è incalzante, pervaso di risvolti inaspettati e sorprendenti, fedele esempio d’un romanzo poliziesco che si legge tutto d’un fiato». Massimo Barile
    • Opera Segnalata dalla Giuria «Il fiore di Malibran – Ovvero sogni di due innamorati in uno spaventoso intrigo» di Francesco Testa, Firenze (FI).
      Questa la motivazione della giuria: «Il romanzo di Francesco Testa narra la storia di Lorenzo e Sonia che si proiettano in un sogno per allontanarsi da tutto ciò che li opprime nella vita quotidiana.
      La creazione di un’isola della felicità, simbolico luogo che diventa oasi dell’anima, domina la scena e i due protagonisti diventano attori consapevoli di questo mondo immaginario che vive solo nella loro mente: la possibilità di una vita parallela viene offerta esclusivamente a coloro che hanno “caratteristiche” identiche ad altre persone che vivono “dall’altra parte”.
      Emerge la concezione che il sogno è il solo modo per evadere dal reale e avere il coraggio non è facile: ma i due protagonisti riescono a vivere i loro sogni.
      Francesco Testa offre un romanzo che trasporta in una dimensione onirica, sempre attento ad illuminare le molteplici manifestazioni del vivere, giocando tra fantasia e realtà». Massimo Barile


    Alle opere Segnalate dalla Giuria vengono offerte vantaggiose proposte di pubblicazione con l’assegnazione di copie in omaggio, in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit e Attestato di merito. È stata inviata agli Autori premiati comunicazione in merito al successo conseguito a mezzo lettera.


    La Giuria ha inoltre selezionato una rosa di opere meritevoli alle quali viene offerto di pubblicare in volume con la casa editrice Montedit e di avere copie in omaggio. È stata inviata agli Autori premiati comunicazione in merito a mezzo lettera.



    Sabato 7 marzo 2020 si svolgerà l’Open Day del Club degli autori: Incontro con consegna dei Premi agli autori vincitori dei concorsi letterari indetti nel 2019.
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    L'Albo d'Oro:
    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2024 XXX Edizione
    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2023 XXIX Edizione
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    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2019 XXV Edizione
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    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2016 XXII Edizione
    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2015 XXI Edizione
    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2014 XX Edizione
    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2013 XIX Edizione
    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2012 XVIII Edizione
    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2011 XVII Edizione
    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2010 XVI edizione
    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2009 XV Edizione
    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2008 XIV Edizione
    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2007 XIII Edizione
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    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2000 VI Edizione
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    Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 1998 IV Edizione
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