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Premio Letterario Internazionale Marguerite Yourcenar 2019
XXVII Edizione

Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio 2021
Clicca qui per il bando completo del concorso
Andamento del concorso:

La scadenza prevista per l’invio del materiale del 30-04-2019 è stata prorogata al 22-05-2019

  • Antologia Spedita dal 12-02-2020 al 08-04-2020 – Spedite in data 11-11-2019 le bozze dell’antologia del Premio – la comunicazione di ammissione era stata inviata in data 28-06-2019.
  • In data 27-09-2019 soo stati resi noti i risultati.
  • I 12 finalisti di ciascuna sezione hanno ricevuto le opere degli altri undici finalisti. Dopo averle lette, i finalisti hanno espresso il giudizio sulle opere degli altri concorrenti elencandole in ordine di merito, escludendo se stessi dalla classifica. I nominativi sono rimasti segreti sino alla fine del concorso.
  • Sabato 7 marzo 2020 si svolgerà l’Open Day del Club degli autori: Incontro con consegna dei Premi agli autori vincitori dei concorsi letterari indetti nel 2019.
    È stata inviata agli Autori premiati comunicazione in merito. Cliccando qui è possibile scaricare la Comunicazione sullo svolgimento dell’Open Day del Club degli autori:

    Cliccando qui è possibile scaricare le indicazioni utili agli Autori per raggiungere la nostra sede


    Comunicato importante relativo all’Open Day del Club degli autori

    A causa dei recenti avvenimenti in relazione all’emergenza epidemiologica di Coronavirus, e in ottemperanza all’Ordinanza del Ministero della Salute e della Regione Lombardia del 23 febbraio 2020, che prevede la sospensione di tutti gli eventi anche di carattere culturale e la chiusura di musei e altri luoghi di cultura. Comunichiamo con la presente che ad oggi, lunedì 24 febbraio 2020, non siamo in grado di confermare l’Open Day del Club degli autori fissato per Sabato 7 marzo 2020.
    Restiamo in attesa delle direttive che verranno emanate da domenica 1° marzo, e lunedì 2 marzo confermeremo o annulleremo l’incontro inviando comunicazione in merito a mezzo email a tutti i partecipanti che hanno confermato la propria presenza
    Certi della comprensione di tutti i premiati, con grande rincrescimento auspichiamo ottimisticamente in un miglioramente dell’attuale situazione e preghiamo i premiati di attendere notizie in merito lunedì prossimo.

  • Risultati

    Risultati XXVII Edizione del Premio Letterario Marguerite Yourcenar 2019


    La Giuria della ventisettesima edizione del Premio Letterario Marguerite Yourcenar 2019 indetto da Il Club degli autori, presieduta per la sezione Poesia da Maria Organtini, e per la sezione Narrativa da Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere pervenute, come da bando ha designato le dodici opere finaliste di ciascuna sezione e i rispettivi autori sono diventati automaticamente i designatori dei vincitori. Ciascun finalista (contraddistinto da una lettera dell’alfabeto) ha ricevuto una copia (in forma anonima) delle opere degli altri undici finalisti e, dopo averle lette, ha espresso il suo giudizio sulle opere degli altri concorrenti elencandole in ordine di merito, ed escludendo se stesso dalla classifica.
    Ed ecco la classifica conclusiva decretata dagli stessi finalisti:




    Marguerite Yourcenar 2019 Sezione Poesia

    • 01^ classificata finalista H con l’opera «Aspirazioni dell’anima», Lucia Ingegneri, Monza MB.
      Vince: Targa Marguerite Yourcenar – Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione gratuita di 100 copie all’Autore – Attestato – Pubblicazione della poesia sull’Antologia del Premio Sezione Poesia e su Internet www.club.it
    • 02^ classificata finalista E con l’opera «Ho chiesto il tuo mistero» Erika Di Felice, Guardiagrele CH.
      Vince: Pubblicazione di un Libro di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’Autore – Attestato – Pubblicazione della poesia sull’Antologia del Premio Sezione Poesia e su Internet www.club.it
    • 03^ classificata finalista G con l’opera «Paura» Renata Sveva Folco, Vicenza VI.
      Vince: Pubblicazione di un Quaderno di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’Autore – Attestato Pubblicazione della poesia sulla rivista Il Club degli autori sull’Antologia del Premio Sezione Poesia e su Internet www.club.it
    • 04° classificato finalista A con l’opera «Tu mi parli del Sessantotto», Sergio Baldeschi, Montecerboli PI
    • 05^ classificata finalista F con l’opera «Domani», Maria Chiara Firinu, Iglesias – Bindua CI
    • 06° classificato finalista D con l’opera «Istantanee» (5 haiku), Giovanni Codutti, Feletto Umberto UD
    • 07° classificato finalista B con l’opera «Il bosco di castagni», Carlo Battistella, Boara Pisani PD
    • 08^ classificata finalista C con l’opera «Storia di una donna che sapeva amare», Mariateresa Biasion Martinelli, Luserna San Giovanni TO
    • 09° classificato finalista I con l’opera «Atavica amica», Marco Michele Lanz, Biella BI
    • 10^ classificata finalista L con l’opera «Non so ancora come amarti», Lucia Lo Bianco, Palermo PA
    • 11^ classificata finalista N con l’opera «Donna», Annalisa Potenza, Pescara PE
    • 12^ classificata finalista M con l’opera «Luciano l’elettricista, classe 1936», Paola Masiero, Vanzago MI

    Dal 4° al 12° classificati vincono: Attestato di merito – Pubblicazione della poesia sull’Antologia del Premio Sezione Poesia con assegnazione di 2 copie gratuite a ciascun Autore e su Internet club.it


    Questa la tabella con le votazioni dei finalisti della Sezione Poesia:




    Marguerite Yourcenar 2019 Sezione Narrativa:

    • 01° classificato finalista G con l’opera «Allerta rossa», Alessandro Lucarelli, Roma RM. Vince: Targa Marguerite Yourcenar – Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione gratuita di 100 copie all’Autore – Pubblicazione dell’opera premiata su Internet www.club.it – Attestato.
    • 02° classificato finalista F con l’opera «Il diamante», Glauco Giostra, Fermo FM
    • 03^ classificata finalista D con l’opera «Tugal e il mare», Anna Di Giusto, Firenze FI
    • 04^ classificata finalista M con l’opera «Sogno, amore e fede», Virginia Rizzo, Mariano Comense CO
    • 05° classificato finalista L con l’opera «Keats, i tulipani e la Fiat 1500», Stefano Paolini, Marino RM
    • 06^ classificata finalista C con l’opera «Gli altri», Sofia Dalla Nese, San Donà di Piave VE
    • 07^ classificata finalista A con l’opera «L’ultimo libro», Anna Maria Arvia, Pisa PI
    • 08° classificato finalista N con l’opera «Racconto di Natale», Vittorio Venturi, Imola BO
    • 09^ classificata ex aequo finalista E con l’opera «Il richiamo», Maria Chiara Firinu, Iglesias – Bindua CI
    • 09° classificato ex aequo finalista B con l’opera «Pozzanghere e sale», Carola Cestari, Milano MI
    • 11° classificato finalista H con l’opera «Tre stagioni d’amore», Luigi Nalli, Pizzoletta di Villafranca di Verona VR
    • 12^ classificata finalista I con l’opera «La donna con le pantofole», Coppelia Ortiz, Roma RM

    Dal 2° all’11° classificati vincono: Attestato – Pubblicazione del racconto in Volume Antologico dei racconti vincitori della sezione Narrativa, edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione di 5 copie gratuite a ciascun Autore – Pubblicazione dell’opera premiata su Internet www.club.it



    Questa la tabella con le votazioni dei finalisti della Sezione Narrativa:





    Sabato 7 marzo 2020 si svolgerà l’Open Day del Club degli autori: Incontro con consegna dei Premi agli autori vincitori dei concorsi letterari indetti nel 2019.
    È stata inviata agli Autori premiati comunicazione in merito. Cliccando qui è possibile scaricare la Comunicazione sullo svolgimento dell’Open Day del Club degli autori:

    Cliccando qui è possibile scaricare le indicazioni utili agli Autori per raggiungere la nostra sede



    Opere vincitrici




    Lucia Ingegneri


    Opera 1^ classificata


    Aspirazioni dell’anima


    S’espande la luce
    di un giorno appena levato
    fra calde saette di sole,
    con i pensieri che aleggiano
    come soffi di vento
    in un presente d’attese,
    di desideri mai acquietati,
    di speranze riflesse
    da bagliori di sogni.
    Tutto s’accende
    nelle aspirazioni dell’anima,
    tutto s’ammanta
    dei colori della vita,
    sradicando sterpaglie
    che velano
    sfumature di profumi.
    Il cuore s’illumina,
    cristallizza di trasparenze
    la mia essenza,
    invia carezze di luce
    e sorrisi di vita.




    Erika Di Felice


    Opera 2^ classificata


    Ho chiesto il tuo mistero


    Ti racconto il sogno che non sai,
    mano dolce che accarezza
    la pace oscura dei miei giorni.


    Adesso che mi abiti in silenzio
    il tuo volto è sabbia al vento
    che mi punge con ferocia
    nel suo gelido volteggio.


    Ma ti ho chiesto il tuo mistero.


    E ascolto sull’orlo del destino
    il fragile respiro del ritorno.




    Renata Sveva Folco


    Opera 3^ classificata


    Paura


    Non temo te, vita, ma me stessa
    quell’orda di emozioni che mi coglie
    e che negli occhi tuoi, luce riflessa,
    vede solo le sue e non le tue doglie.


    Certo tu uccidi e spacchi, accogli ed abbandoni
    tu leghi e poi separi, tu menti e lasci fuori
    i figli delicati e i più teneri suoni,
    sei fatta di note crude, di negati perdoni.


    Tu premi la viltà, disprezzi l’innocenza
    dai guerra che ci uccide e cieca indifferenza
    tu ami il can che morde, non metti la catena
    e lasci l’uomo solo con tutta la sua pena.


    Però della speranza tu accendi la candela
    negli occhi di chi ama, in quelli di chi spera
    di chi con il coraggio alle virtù anela
    di chi attende il mattino, sul fare della sera.


    Io ho riso a te aggrappata, ho fatto tante cose
    ho trovato la mia strada, l’ho persa e ritrovata
    ho avuto voglie e attese, ho dato e preso amore
    ma poi l’ho persa ancora, dal buio cancellata.


    Speranza io non ho più, l’ho spenta, l’ho uccisa
    l’ho smarrita nella lotta, con le mie armi spuntate
    anzi fin dalla nascita ne sono stata priva
    quando già conservavo tutte le pene andate.


    Non ho paura di te, vita, ma di me sola
    dell’orda di emozioni che non provo
    di questo uccello nero che non vola
    del sole ormai lontano che non trovo.




    Sergio Baldeschi


    Opera 4^ classificata


    Tu mi parli del Sessantotto


    Tu mi parli del sessantotto,
    di quel movimento femminista
    per il quale hai lottato,
    rivendicando con orgoglio
    il libero arbitrio del proprio corpo.
    Ripensi a quelle pietre scagliate
    verso l’atavico ruolo del super uomo
    che non condivideva quella misogina ribellione.
    Sembrano passati secoli,
    da quel cielo tinto di rosa,
    ma svoltando la curva del Novecento,
    si possono ancora sentire
    quei midolli allungati
    che urlavano ai quattro venti
    il motto delle streghe.
    Eppure dentro di te, una ferita sanguina,
    in riferimento ad una divinità,
    feroce, crudele, primitiva.
    E allora non puoi far altro
    che leccarti le ferite
    per quella battaglia incominciata e mai finita.
    Due lacrime ti solcano il viso,
    miriadi di stelle s’infrangono nei tuoi occhi
    mentre le labbra mutano il verbo
    e si fanno coscienza.
    Una voce dimessa, interrotta,
    mi parla di un mondo sommerso
    dove fibbie d’ottone creano slabbri di pura follia.
    Dove una donna è solo un oggetto di piacere
    che non può studiare, ridere, pensare.
    Dove l’adulterio, è un motivo in più
    per finire sepolti vivi,
    con il viso avvolto da un sudario
    ed una folla che inneggia al martirio.
    Dove una donna, è solo un bersaglio.
    Chi non ha peccato… scagli la prima pietra.




    Maria Chiara Firinu


    Opera 5^ classificata


    Domani

    Domani non so che cosa mi dirà il cielo,
    che profumo avrà l’aria entrata
    dalla mia finestra.
    Guarderò fuori per farmi raccontare
    come sarà il giorno.
    Già da ora fiocca la neve,
    leggera, rara, nascosta:
    qui non sempre si mostra.


    La miniera dorme, è silenziosa;
    non la sveglia il vento,
    non la sveglia la neve.
    Il vento può soffiare forte,
    la neve può fare una coperta bianca ma…
    da molto tempo, ormai,
    il lavoro manca.
    E lei non ha più bisogno di niente: né di occhi, né di braccia,
    né di luce di candela per scendere laggiù:
    ma quel “riposo silenzioso”
    fa pensare.


    Il vuoto del lavoro è doloroso,
    il minatore aspetta irrequieto
    che ritorni il giorno buono:
    per poter vivere, per continuare a godere.
    La neve coprirà tutto quanto,
    la montagna, il sentiero e della miniera l’impianto
    che ha dato la vita, la morte ma anche il canto
    a quel rumore amato,
    nel profondo della terra, della mia terra.
    Ma il sole tornerà sicuro
    per sciogliere la neve, il buio della mente
    e i pensieri tristi che non servono mai.




    Giovanni Codutti


    Opera 6^ classificata


    Istantanee


    I
    Con fatica ho arato
    con speranza ho seminato
    con fede per la pioggia ho pregato
    con il cuore in mano ho aspettato
    il germogliare di quel seme.

    II
    Piove su giorni vuoti
    su amori venduti
    su sogni deserti
    su promesse tradite
    su amori comprati.


    III
    Corsa di farfalle
    sul silenzio del fiume
    su perle di rugiada
    sul frusciare delle foglie
    sulla musica del vento.


    IV
    Famigliari rintocchi
    risvegliati ricordi
    trapassano la notte
    come luci di un treno
    che scompare veloce.


    V
    Deserto di dune la vita
    la prima le altre nasconde
    su sentieri sconosciuti
    inutile ricerca
    di un’oasi dopo ogni duna.




    Carlo Battistella


    Opera 7^ classificata


    Il bosco di castagni

    Ho aspettato a lungo il tuo ritorno
    Sono stato nel bosco e ho scelto i legni più buoni
    E ne ho fatto un fuoco
    Un fuoco che doveva durare secoli
    Ma tu non tornavi
    Allora ho accudito il fuoco
    Ho messo altra legna
    Ti ho cucinato quello che ti piace
    Perché al tuo ritorno non sentissi freddo
    Perché al tuo ritorno non avessi fame
    Ma tu non tornavi
    Ho vegliato a lungo
    Per giorni e giorni
    Sono tornato a casa
    Quando ho capito che non ti avrei rivista
    Dov’eri? Avevi smarrito il sentiero?
    Forse avevi scelto di fermarti altrove
    C’è ancora un fuoco basso e largo
    Nel mezzo del bosco di castagni
    Si dice che lui l’abbia acceso per lei
    Molto, molto tempo fa
    È un fuoco che scalda ma non brucia
    Che arde ma non consuma
    Né il vento né le intemperie ne sopiscono la fiamma
    Ogni tanto si può vedere qualche pellegrino
    Si ferma per la notte, a scaldarsi
    Qualche boscaiolo, si ferma per il pranzo
    Qualche coppia giovane di fidanzati
    Lei non è tornata, ma il fuoco arde ancora per loro
    Per chi cerca riparo, alcova, rifugio, luce, calore
    E loro ringraziano
    Gettando rami e pigne per non spegnere la fiamma
    C’è ancora un fuoco largo e basso
    Nel mezzo del bosco di castagni
    Anche se lei non è mai tornata




    Mariateresa Biasion Martinelli


    Opera 08^ classificata


    Storia di una donna che sapeva amare…

    E trascinavi i tuoi passi stanchi
    su quella terra di acqua e riso.
    Dentro il tuo ventre un dolce segreto,
    inviso ai benpensanti.

    E ti chinavi su quelle risaie,
    così lontane dalle tue montagne,
    dalle tue cime di neve bianche,
    dalla tua terra, da un altro figlio.
    Chiudevi la sera la vecchia porta
    sulla solitudine senza speranza:
    sulle tue spalle l’ingiusta condanna,
    dei soliti benpensanti.

    Distese d’acqua e frinir di cicale
    nella calura di un’estate afosa.
    E schiene piegate sopra quei campi,
    fra i canti antichi delle mondine
    e bisce striscianti, viscide come
    il mormorio dei benpensanti.

    Un pugno di riso a placare la fame,
    un riso aspro dentro il tuo cuore.
    Fra terra e acqua ti trascinavi
    col peso dolce di una creatura,
    col peso immane della tua colpa,
    così chiamata dai benpensanti.

    Ma tu sapevi semplicemente amare,
    non così loro: i benpensanti.




    Marco Michele Lanz


    Opera 9^ classificata


    Atavica amica

    Fazzoletto candido,
    lembo forse
    di bianca bandiera,
    ho lasciato
    sulla mensola
    accanto alla porta.
    Si appanneranno
    gli occhiali
    atavica amica,
    quando d’inverno
    entrerai silenziosa
    nella stanza dischiusa.
    A scaldarla
    il respiro d’una vita,
    il tepore d’un corpo.
    In un angolo remoto
    all’ombra ferma
    coriandoli d’amore
    in impalpabile tela.




    Lucia Lo Bianco


    Opera 10^ classificata


    Non so ancora come amarti

    Non so ancora come amarti,
    sfioro il tuo cuscino,
    mi perdo tra le pieghe del cuore,
    osservo il giorno coi colori
    dell’autunno cercando te,
    ma il sorriso viaggia
    verso lontani orizzonti,
    il tuo profumo si confonde
    tra le essenze della terra.

    Non so ancora come amarti,
    sarà il vento che chiude
    occhi sbiancati dal sole crudele,
    sarà la luna che più non consola.

    Non so ancora come amarti,
    anima tremante sul limitare
    di un mondo senza luce,
    vena palpitante
    al ritmo costante
    di sangue che scorre.

    Non so più come amarti,
    non ho parola
    che mi squadri dentro il petto,
    non ho pensieri
    che odorino di te e di me,
    non ho sembianze
    di umana natura o divina speranza,
    non ho una bocca
    per asciugare il tuo dolore.




    Annalisa Potenza


    Opera 11^ classificata


    Donna


    In ogni parte del mondo
    fin nei più remoti angoli,
    batte il tuo cuore, donna.
    Vicino ad una culla,
    accanto al letto di un malato,
    nei luoghi di lavoro e di svago
    si posa la tua mano d’angelo.
    Quale meraviglioso disegno divino
    volle strappare la luce alle tenebre
    e donartene un raggio,
    affinché, con la tua grazie infinita,
    illuminassi il mondo!
    Madre Terra ti regalò umanità,
    candore e gentilezza.
    Padre Cielo forgiò in te praticità,
    flessibilità e concretezza.
    Dalla loro unione nacque il tuo equilibrio,
    la capacità di non perdere la speranza,
    di rialzarti dalle difficoltà,
    di ricominciare dall’inizio.
    Ovunque tu vada
    brillano serenità e pace,
    gli animi agitati si placano,
    ogni umana discordia tace.
    Chi non ti capisce,
    ignora, in realtà, la tua vera natura.
    Chi ti ferisce,
    verosimilmente, di te ha paura.




    Paola Masiero


    Opera 12^ classificata


    Luciano l’elettricista, classe 1936


    Ci hai portato giù in garage
    «venite vi faccio vedere delle cose»
    E abbiamo viaggiato nel tempo
    sulla navicella del cuore
    leggeri come sorrisi, dolci come baci
    Hai aperto le scatole, sì,
    le scatole, quelle dei ricordi
    pensieri han preso forma e il volo felici,
    colibrì variopinti sulle nostre spalle,
    l’allegria di mamma, i televisori smontati
    una selva di valvole di vetro e metallo
    misuratori di elettricità e di vita
    E tu tornavi a casa in bici, portando
    dalla mensa il cibo per noi bambini
    nelle schiscette di metallo;
    mi sono commossa al loro cospetto:
    perfette, lucide, disoccupate
    E i campi intorno non esistono più
    boschi dove mi nascondevo a fantasticare
    e fili di corrente, serpenti in sala da saltare
    Poi hai aperto un armadio sopravvissuto
    e sono arrivati i miei diari di scuola
    gremiti di foto, affollati di emozioni
    Eccomi, ciao piccola, ti ho trovato
    ho vagato a lungo, ma ora sono qui
    Ho guardato la mia allegria, raccolto le lacrime
    sulle montagne russe dell’adolescenza
    ho seguito con le dita i sogni,
    e ho trovato i tuoi occhi, padre mio



    L'Albo d'Oro:
    Premio Letterario Internazionale Marguerite Yourcenar 2024 XXXII Edizione
    Premio Letterario Internazionale Marguerite Yourcenar 2023 XXXI Edizione
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    Premio Letterario Internazionale Marguerite Yourcenar 1998 VI Edizione
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